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NUMERI RECORD PER L’INTERPORTO DI PADOVA: «ORA LA SFIDA È L’AUTOMAZIONE»

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Il 2020 è stato un anno storico per Interporto Padova, che ha movimentato 6,2 milioni di tonnellate di merce con un aumento del 13,75% rispetto all’anno precedente. Numeri in netto contrasto con quelli che riguardano il trasporto delle persone, messo in crisi dalla pandemia. Dietro a questo balzo c’è anche il sempre maggiore impiego dell’intelligenza artificiale. Siamo andati a conoscere meglio questa realtà e le opportunità che offre alle imprese assieme al nuovo presidente Franco Pasqualetti.

 

Un Interporto secondo il modello italiano, è una struttura integrata che è votata alla logistica sostenibile. Si tratta di grandi infrastrutture che la normativa italiana ed europea classificano come di interesse nazionale in quanto struttura organizzata ed efficiente a servizio delle imprese e del territorio, operante secondo criteri di basso impatto ambientale. E il principale veicolo di sostenibilità è costituito dall’utilizzo della ferrovia per coprire le medie e lunghe tratta di trasporto delle merci.

«I dati del traffico intermodale (basato cioè sull’integrazione camion-treno), ampiamente positivi, dimostrano che questo modello che prevede poche interazioni fra operatori e molta tecnologia e automazione nei processi è un modello vincente anche in un momento di crisi sanitaria globale. Proprio dal 2020 sono stati istituiti collegamenti ferroviari giornalieri con interporti tedeschi e olandesi (Colonia e Geleen) per traffico di semirimorchi (non container marittimi quindi) che hanno permesse alle aziende venete di continuare ad esportare con i mercati europei anche in piena pandemia», afferma il presidente di Interporto Padova Franco Pasqualetti, in carica dallo scorso 30 aprile.

Grazie anche ad una strategica collaborazione principalmente con le Ferrovie italiane, ma comunque con vari operatori intermodali e ferroviari nazionali ed europei, è stato raggiunto il record storico di traffico intermodale nella storia di Interporto Padova SpA.

E va evidenziato che in Italia l’interporto padovano è l’unico caso in cui la società di gestione (Interporto Padova SpA) ha il controllo delle strutture terminalistiche e anche il know-how su come gestire i terminal stessi. Interporto Padova ha infatti anche la proprietà del software strategico (sviluppato all’interno) in un quadro complessivo unico nel panorama nazionale.

«IL PROSSIMO PASSO? LE NOSTRE CINQUE GRU TOTALMENTE A GUIDA AUTONOMA»

Ma quali sono le sfide che attendono Interporto Padova nel prossimo futuro? Sono legate all'automazione e al potenziamento die collegamenti per Milano. «Interporto Padova è uno dei principali interporti italiani sia per risultati economici che per volumi di traffico realizzati. Nel 2020, nonostante la pandemia abbiamo raggiunto il record di sempre come container movimentati, oltre 360.000, con una crescita del 13,7% sul 2019, mentre il fatturato ha toccato quasi i 37 milioni di euro con un utile di 2,3 milioni. Questo per dire che la dimensione di Interporto Padova è nazionale e internazionale al contempo, grazie agli oltre 7.200 treni intermodali di container e semirimorchi che ogni anno ci collegano con i principali porti e interporti italiani ed europei», prosegue Pasqualetti. «Siamo quindi la porta sui mercati globali per le nostre imprese padovane, ma anche per quelle di tutto il Nord-Est, sia in import che in export, confrontandoci con un mercato, quello della logistica, che è complesso e in rapida evoluzione. Noi abbiamo puntato sull’automazione sia delle procedure che dei processi, un percorso che in breve tempo ci porterà ad avere tre delle nostre cinque gru elettriche a portale prima comandate da remoto e poi totalmente automatizzate nei loro movimenti di carico e scarico dai treni e dai camion. Una struttura come la nostra che anche dal punto di vista ferroviario ha binari da 750 metri - standard europeo per i treni merci - ha naturalmente bisogno che tutta la rete ferroviaria sia adeguata al transito delle migliaia di convogli che hanno origine e destinazione nel nostro terminal intermodale.  Per questo guardiamo con interesse all’arrivo dell’alta velocità-alta capacità a Padova, non solo perché ci saranno due binari in più sulla direttrice per Milano ma anche perché nel riassetto del nodo di Padova si potranno trovare soluzioni per evitare interferenze tra i percorsi dei treni merci e quelli dei treni passeggeri, negative per entrambe i servizi».

LE GRU A PORTALE ELETTRICHE

L’ultimo tassello che completa la sostenibilità ambientale del sistema interportuale ha visto l’installazione di 4 grandi gru a portale elettriche su rotaia nel terminal dove ogni lavoravano gru semoventi gommate. E a maggio è stata resa operativa la 5^ RMG (gru elettrica a portale), prima fase di un processo che porterà all’automazione della movimentazione dei container sulle aree strategiche del terminal. Sarà il primo progetto italiano in tal senso ad essere realizzato e uno dei primi in Europa per i terminal interportuali non marittimi.

La Commissione Europea ha riconosciuto l’importanza di tale investimento di circa 21 milioni di euro (CEF0214 e CEF 2015) concedendo un contributo pari ad una quota del 20% dell’intervento (unico interporto in Italia ad aver visto selezionato il proprio progetto). Attraverso un aumento di capitale recentemente approvato, tutti e 3 i soci pubblici di riferimento locale (Camera di Commercio, Comune di Padova, Provincia di Padova), daranno un grande sostegno economico all’iniziativa.

Il Ministero dei Trasporti a seguito di un bando pubblico riservato agli interporti di interesse nazionale, ha riconosciuto un contributo di circa 4,5 milioni di euro a fondo perduto per i progetti presentati da Interporto per gli anni 2021-2023.

INTEROPORTO: I NUMERI - DATI E RISULTATI DI TRAFFICO (2020)

- Merce movimentata in tonnellate: circa 12,4 milioni di cui ben il 43% per ferrovia (5,35 milioni di tonnellate).

- Unità di carico intermodali movimentate nel sistema terminalistico: 360.580 TEU con aumento del 13,75% rispetto all’anno precedente (2019).

- Numero di treni merci che arrivano e partono da Padova Interporto: 7.180 nel 2020.

- Principali porti e località connesse via ferrovia: La Spezia, Genova, Livorno, Trieste, Capodistria, Milano, Bari, Catania, Rivalta Scrivia, Germania (Colonia), Olanda (Geleen).

INTERPORTO - LA GESTIONE DELL'ATTIVITÀ

- Realizzazione e affitto di immobili logistici a operatori del settore.

- Gestione del Terminal Intermodale. Organizzazione di traffici intermodali e ferroviari per conto di clienti privati.

- Gestione diretta di logistica (gestione di magazzino ortofrutta per la grande distribuzione), gestione rifornimenti navi da crociera a Venezia, logistica per varie aziende di produzione locali.

- Gestione del servizio di distribuzione merci in centro città e in area termale con Cityporto, servizio leader in Europa fra le citylogistics.

L’IMPEGNO PER L’AMBIENTE

L’impegno nel sostegno del trasporto merci che, oltre ad essere competitivo in termini di costi e di tempi di resa, sia anche rispettoso delle esigenze della collettività in termini di rispetto dell’ambiente comprende tutti gli aspetti delle attività interportuale.

  1. Dal punto di vista energetico Interporto ha installato nei tetti dei magazzini il più grande impianto fotovoltaico d’Italia che produce 12,3 Mw annui. In sintesi Interporto produce circa il 20-30 % di energia in più di quella che consuma al suo interno.
  2. CITYPORTO (attivo da 15 anni) permette di fare le consegne della merce in centro città con 10 furgoni a metano togliendo ogni giorno dalle vie cittadine quasi 100 furgoni diesel inquinanti.
  3. INTERMODALITA’, grazie al terminal intermodale ogni anno circa 360.000 mezzi pesanti vengono “tolti dalle strade” attraverso l’utilizzo di treni merci regolari che collegano i più importanti porti italiani ed europei.

Da maggio 2017 è operativo il primo distributore di Metano Liquefatto (LNG) e compresso a livello di interporti e porti italiani. Il primo nel Veneto. Tale opportunità apre le porte ad un repentino sviluppo di mezzi pesanti a bassissimo impatto ambientale su cui tutte le case costruttrici stanno focalizzando l’attenzione.

INTERPORTO - DATI TECNICI

Interporto Padova Spa è stata costituita nel 1973 dagli Enti Pubblici Locali (Comune, Provincia e Camera di commercio di Padova e Ferrovie dello Stato).

Il capitale sociale è di 36 milioni di euro. È uno dei nove “interporti di 1° livello” previsti dalla legge 4 agosto 1990 n. 240.

Dal punto di vista aziendale, l’Azienda Interporto Padova ha in proprietà più di un milione di mq fondiari di aree (superficie netta, escluse le strade e le opere di urbanizzazione). Negli ultimi 15 anni la Società ha investito circa 200 milioni di euro ed oggi è proprietaria di 280.000 mq coperti di magazzino (di cui 20.000 a temperatura controllata) oltre ad uffici e oltre ad una grande struttura intermodale di circa 240.000 mq, il cuore del sistema terminalistico di Padova. Anche il terminal di Mercitalia Logistics (Gruppo FS) è dato in locazione ad Interporto Padova che lo gestisce in un tutt’uno omogeneo con il proprio (70.000mq).

Al suo interno sono insediate circa 150 aziende impegnate nel mondo della logistica e dell’e-commerce con circa 3.000 addetti.

Interporto Padova è una società controllata da Enti Pubblici locali, strutturalmente in utile di bilancio.

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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