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PADOVA IN B, DALLA LEGA CALCIO ARRIVERANNO 4 MILIONI E MEZZO, MA 1 LE TORNERÀ INDIETRO PER IL “PARACADUTE”

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L'inchiesta. 800 mila euro potrebbero arrivare dagli abbonati. E poi c’è il turismo sportivo

All’indomani del ritorno in Serie B del Padova abbiamo provato a fare due conti. Quanto vale il ritorno fra i cadetti a livello economico? Su quali risorse potrà contare la società biancoscudata? A quanto dovrebbe ammontare l’indotto legato alle partite che si giocheranno all’Euganeo? 5 milioni sono in arrivo tra Lega Calcio e abbonamenti. Ma attenzone al “paracadute” e al monte ingaggi.

4,5 MILIONI… MENO 1. Quattro milioni e mezzo. A tanto ammonta il totale degli introiti, distribuito in tre tranche nella prossima stagione, proveniente dalla Lega B. Già, perché rispetto al campionato di Serie C appena vinto dagli uomini di Bisoli, la principale differenza a livello economico sta qui: nella terza serie nazionale non esistono i diritti tv; al contrario, in B, il 75% degli introiti deriva dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi che  vengono ripartiti in parti uguali tra le 22 società partecipanti, mentre il restante 25% viene distribuito in base ad una graduatoria basata sui risultati ottenuti in Coppa Italia dalle singole società. Ma non tutto rimarrà nelle casse biancoscudate. Già, perché, stante il suo status di “matricola”, la società ne lascerà in pegno un quarto - 1 milione . che sarà destinato a finanziare il cosiddetto “paracadute” ai club retrocessi in Serie C, “paracadute” quantificabile in 700-800 mila euro per ciascuno. Altri soldi potrebbero inoltre giungere dal “tesoretto” messo a disposizione sempre dalla Lega a favore dei club che utilizzano più giovani.

IL MONTE INGAGGI. La voce “introiti”, però non tiene conto di un altro fattore, cioè dell’incremento esponenziale dei costi passando dalla C alla B. Qui ci sono numeri che fanno testo, riferiti alla scorsa stagione: il Verona (che poi fu promosso in A) ha avuto un monte ingaggi pari a 14,8 milioni di euro, la Spal (altra promossa, dopo aver dominato il campionato), ha però speso molto meno: 3,3. 5,9 per la terza promossa, il Benevento. Ma il Carpi è arrivato a 6,7 e il Frosinone 7,3 (solo per citare alcuni esempi). In sintesi, questi sono i dati e la classifica generale, nella quale spicca un esempio virtuoso distante pochi chilometri dalla città di Padova, quello dei cugini del Cittadella (2,1 milioni di monte ingaggi) arrivati ai playoff, e da tutti citati a modello di gestione, in campo e fuori: Verona 14,8; Frosinone 7,3; Carpi 6,7; Spezia 6,3; Benevento 5,9; Bari 5,6; Cesena 5,5; Novara 5,4; Pisa 4,7; Salernitana 4,6; Avellino 4,5; Ascoli 4,5; Latina 4,4; Virtus Entella 4,1; Trapani 3,5; Brescia 3,4; Vicenza 3,4; Spal 3,3; Ternana 3,2; Perugia 3,2; Pro Vercelli 3,1; Cittadella 2,1.

CRESCERANNO GLI ABBONAMENTI? In attesa di capire quale peso avrà sulle strategie future il socio franco-armeno Joseph Oughourlian, il Padova incasserà con ogni probabilità di più anche dagli abbonamenti. Le 3.555 tessere staccate in questa stagione potrebbero salire di un altro migliaio proprio grazie al maggiore appeal della Serie B, campionato dai contenuti tecnici più alti e che, oltretutto, prevede più incontri rispetto alla C (21 quelli all’Euganeo, più altrettanti in trasferta). Tra abbonati e biglietti si punta a incassare 800 mila euro. Nel capitolo “entrate” andranno poi aggiunti gli introiti legati alle sponsorizzazioni, chiaro che il Padova tra i cadetti è molto più appetibile (e “visibile”, in primis grazie a Sky) di oggi. Impossibile invece quantificare con precisione i benefici derivanti dal turismo sportivo: lo spettatore medio in trasferta in genere si sposta in giornata e difficilmente dorme in albergo, però approfitta di ristoranti e negozi. Senza contare che può utilizzare il calcio come pretesto per visitare la città, magari entrando nei musei o andando a vedere mostre.

E PER LO STADIO SI ATTENDONO 2 MILIONI DAL CONI. Il presidente Roberto Bonetto pensa però anche a “Padovanello”, cioè la realizzazione di 5-7 campi da gioco, di una foresteria e di un centro di medicina dello sport, di una palestra e di un centro benessere. Il sogno, poi, resta quello di un nuovo stadio da 22 mila posti. «La priorità sono i nuovi campi per il settore giovanile con una foresteria e un centro di medicina sportiva», le parole del numero 1 biancoscudato all’indomani della promozione. «Stiamo pensando anche allo stadio. Questo è un progetto più difficile, il sindaco ci ha già ribadito che non si potrà costruire un centro commerciale. Ma ci dovrà essere un ritorno perché l’investimento imponente regga. Stiamo lavorando attorno a un progetto dove ci sia un parco a tema sportivo, con attività ludico-sportive e sociali. Io sono testardo, alla fine dell’estate potrebbe esserci una bella sorpresa». Nel frattempo il Comune va avanti con il suo progetto: l’obiettivo è quello di ottenere i 2 milioni di euro del bando “Sport e periferie” del Coni, che destina 100 milioni per la rigenerazione di impianti sportivi italiani. «Il campo verrà traslato ma non girato, e la Curva Sud passerà da una distanza di 55 a 10 metri e a una capienza di 3.200 spettatori» spiega l’assessore allo Sport, Diego Bonavina.

Confapi lo scorso dicembre aveva anticipato le slides del progetto di Palazzo Moroni in questo articolo: ECCO COME SARA' IL NUOVO STADIO EUGANEO

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

 

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