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PADOVA “URBS PICTA” PATRIMONIO MONDIALE UNESCO: UN “BOLLINO” CHE VALE 100 MILIONI DI EURO

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Padova Urbs picta, con “I cicli affrescati del XIV secolo”, è stata inserita nella World Heritage List, la lista del Patrimonio Mondiale Unesco. La proclamazione è avvenuta nel corso della 44^ sessione estesa del Comitato del Patrimonio Mondiale a Fuzhou, in Cina, con la partecipazione da remoto di delegazioni da 192 Paesi e una copertura globale in streaming dell’evento. Grazie a questo riconoscimento, il Veneto diviene la Regione italiana con il maggior numero di siti Unesco (9) e Padova una delle poche città al mondo a custodirne due (dal 1997, infatti, nella lista c’è l’Orto Botanico dell’Università, realizzato nel 1545, il più antico orto del mondo occidentale a conservare ancora la forma e l’ubicazione delle origini).

LE MOTIVAZIONI DEL RICONOSCIMENTO

“I cicli affrescati padovani illustrano l'importante scambio di idee che esisteva tra i protagonisti del mondo della scienza, della letteratura e delle arti visive nel clima preumanista di Padova all'inizio del XIV secolo. Gli artisti hanno mostrato grande abilità nel dare forma visiva a queste idee e le loro capacità tecniche hanno permesso ai cicli affrescati padovani non solo di diventare un modello per gli altri, ma anche di dimostrarsi notevolmente resistenti al passare del tempo. Il gruppo di artisti in cerca di innovazione, riuniti a Padova, favorì allo stesso tempo uno scambio di idee e un know-how che portò a un nuovo stile nell’affresco. Questo nuovo stile non solo influenzò Padova per tutto il XIV secolo, ma costituì la base ispiratrice per secoli di lavori di affresco nel Rinascimento italiano e oltre. Con questa vera e propria rinascita di una tecnica pittorica antica, Padova ha fornito un nuovo modo di vedere e rappresentare il mondo, annunciando l’avvento della prospettiva rinascimentale. Queste innovazioni segnano una nuova era nella storia dell’arte, producendo un irreversibile cambio di direzione”.

IL RITORNO ECONOMICO

Il riconoscimento dell’Unesco che vede Padova “Urbs Picta” patrimonio dell’umanità è una straordinaria notizia non solo dal lato culturale. È possibile infatti stimare in circa 100 milioni di euro il valore del riconoscimento Unesco per l’economia del territorio, calcolato su base annua. Alla base del calcolo di Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, il numero di presenze registrate in città nel 2019 - quindi, va precisato, in epoca pre-Covid - quando era stata raggiunta la cifra record di un milione e 650 mila di giorni di pernottamento. Aggiungendo un 20% di ospiti in più - che è la percentuale di incremento riscontrata in tutti i luoghi che hanno ricevuto il “bollino” Unesco - si possono calcolare circa 300 mila presenze in aggiunta. Considerando che la filiera del turismo in Veneto nel 2019 pesava sul Pil per circa 20 miliardi di euro, a fronte di 71 milioni di presenze complessive, le 300 mila presenze in più equivarrebbero a un incremento di 80-100 milioni di euro di Pil per il territorio padovano.

NON SOLO GIOTTO

Padova ha proposto l’iscrizione alla Lista del Patrimonio Mondiale Unesco un “sito seriale” che comprende tutti i preziosi e grandi cicli affrescati del Trecento conservati in otto edifici e complessi monumentali della città: la Cappella degli Scrovegni, la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, il Palazzo della Ragione, la Cappella della Reggia Carrarese, il Battistero della Cattedrale, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, l’Oratorio di San Giorgio e l’Oratorio di San Michele.
Ad affrescare le pareti di questi luoghi, nel corso del XIV secolo, alcuni dei più straordinari artisti dell’epoca: Giotto, che con gli affreschi della Cappella degli Scrovegni realizza il suo capolavoro assoluto, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona. Ed è proprio Giotto che quando giunge a Padova intorno al 1302 porta in città un linguaggio artistico nuovo dal quale si sviluppa una straordinaria stagione di cultura ed arte che proseguirà per tutto il XIV secolo.

IL PERCORSO

La candidatura è stata promossa dal Comune di Padova insieme agli altri tre enti proprietari degli edifici e complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti; Basilica e Convento di Sant’Antonio; Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo e Diocesi di Padova. Insieme alla Regione Veneto, la candidatura è stata coordinata per l'Italia dal Ministero della Cultura con la Rappresentanza Permanete d’Italia a Parigi e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e si è avvalsa della consulenza scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, oltre che dell’Università degli Studi di Padova.

Il complesso dossier necessario per la presentazione della candidatura è stato curato, sviluppato e realizzato direttamente dal Comune di Padova che si è avvalso delle ottime professionalità a disposizione del Settore e dell’Assessorato alla Cultura e del consulente Giorgio Andrian. Questo impegno, che è iniziato nel 1996, ha sortito un primo risultato nel 2018, quando Padova Urbs picta è stata designata dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco come candidatura italiana alla World Heritage List per il 2020.

COSÌ IL SITO INTERNAZIONALE DELL’UNESCO HA COMUNICATO L’ASSEGNAZIONE A PADOVA

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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