Prosegue l’impegno di Confapi Padova nel portare alla ribalta nazionale i problemi delle Pmi del territorio: Sky Tg24 ha intervistato Massimo Pulin, dell’azienda Orthomedica - Variolo srl: «Le tariffe nel settore sanitario ortoprotesico sono ferme da dieci anni ma i pagamenti non arrivano mai. Il Governo dovrebbe unificare le procedure per tutte le Asl. Così non si può andare avanti».
I ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, certo. Ma anche le procedure burocratiche interminabili con cui occorre fare i conti ogni giorno, per cui, «per la semplice fornitura di un paio di plantari, ci sono una trentina di fogli da compilare». C’è delusione e rabbia nello sfogo di Massimo Pulin, presidente dell’azienda Orthomedica - Variolo, a Sky Tg 24, che nei prossimi giorni manderà in onda il servizio realizzato a Padova.
Prosegue l’impegno di Confapi, Associazione delle piccole e medie industrie della provincia, nel portare alla ribalta nazionale i problemi delle aziende del territorio dopo le recenti partecipazioni dei suoi imprenditori ai programmi Agorà (Rai Tre) e Porta a Porta (Rai Uno). Stavolta, al centro dell’inchiesta della giornalista Francesca Cersosimo ci sono i debiti della PA, affrontati a partire dall’esperienza concreta degli imprenditori. «A dicembre avanzavamo più di 850 mila euro dalla Pubblica Amministrazione» ha raccontato Pulin. «Parliamo di un settore, quello delle protesi, che in realtà rappresenta meno dello 0,05% - circa 400 milioni di euro - della spesa pubblica nazionale. Se poi ci concentriamo sugli apparecchi ortopedici su misura, il settore incide sulla spesa pubblica nazionale per circa 100 milioni: una percentuale minima rispetto al totale. Eppure è il campo in cui si taglia di più. Non solo: applichiamo ancora le tariffe che erano in corso dieci anni fa. Tutto è rimasto fermo e i pagamenti non arrivano. Siamo arrivati a un punto di non ritorno».
Qualcosa è cambiato, a livello nazionale. Il decreto Irpef, solo pochi giorni fa, ha messo sul tavolo altri 9,6 miliardi per il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche, che si aggiungono ai 47 già in circolo. «Dalla Regione ci dicono che i soldi sono stati stanziati e che sono le Asl a doverli versare. Di fatto, il Governo si sta muovendo, ma dovrebbe farlo in modo ancora più deciso» continua Pulin, che con Orthomedica - Variolo guida una delle prime tre realtà del settore in Italia, con un fatturato di 4 milioni e mezzo di euro e sette sedi nel Triveneto. «Non è solo questione dei pagamenti da liquidare: uno dei problemi più grossi che riscontriamo riguarda l’unificazione delle procedure, che variano da Asl ad Asl. E poi ci sono sempre più carte da firmare: invece che verso una semplificazione si ha l’impressione che si vada verso una maggiore burocratizzazione».
Le difficoltà di chi si rapporta con la Pubblica Amministrazione ogni giorno sono purtroppo corroborate dai numeri. Secondo le stime di Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, sui 1.160 fallimenti complessivi di aziende padovane nell’ultimo quinquennio (197 nel 2009, 249 nel 2010, 252 nel 2011 e 181 nel 2012, 281 nel 2013) circa un terzo sono dovuti proprio alla mancata riscossione di crediti nei confronti della Pa: oltre 350 aziende hanno chiuso i battenti per questo motivo. Ecco perché non basta risolvere il problema oggi con una soluzione temporanea, occorre creare i presupposti perché non si ripresenti in futuro.
LEGGI L'AMPIO SERVIZIO
CHE IL MATTINO DI PADOVA HA DEDICATO AL TEMA:
"IN CREDITO CON LO STATO PER 1,9 MILIARDI" - 3 MAGGIO 2014
Nella foto Massimo Pulin al microfono della giornalista Francesca Cersosimo
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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