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QUIRINALE: IL PROGRAMMA DI RILANCIO ECONOMICO DEI 10 SAGGI

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Presentata la relazione dei Gruppi di Lavoro  in materia economica e sociale

Ecco alcune delle priorità consegnate al Quirinale dai 10 saggi nominati da Napolitano nel tentativo di superare l'impasse nella formazione del governo.
La Relazione del gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea, composta da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi, ha elaborato proposte per creare e sostenere il lavoro, rilanciare il ruolo dell'Italia negli scambi internazionali, migliorare il sistema tributario, migliorare la legislazione per consolidare la certezza del diritto, aprire alla concorrenza per tutelare meglio i consumatori.

Ecco i principali argomenti trattati:

Debiti P.A. "Completare il pagamento dell'intero ammontare dei debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese e far sì che l'obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall'inizio dell'anno, sia effettivamente rispettato".  Occorre "espandere l'operatività del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, che può, attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle Pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi. Infine è necessario "accelerare l'utilizzazione dei Fondi strutturali dell'Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese".

Finanziamento pubblico. Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica.

Opzione zero. E' la proposta che prevede l'eliminazione di tutti i regimi autorizzatori non necessari. E' tra gli interventi finalizzati al miglioramento dell'efficienza delle amministrazioni pubbliche per fornire migliori servizi alle imprese e ai cittadini.

Patto di stabilità interno. Necessario rivederlo alla luce del nuovo articolo 81 della Costituzione.

Reddito minimo di inserimento. Valutare le diverse ipotesi relative all'eventuale introduzione di un reddito minimo di inserimento, da inserire in un quadro complessivo di revisione dell'assistenza. I saggi chiedono di "riconoscere un credito d'imposta ai lavoratori a bassa retribuzione (fra i quali è maggiore la quota di giovani), che si trasformi in sussidio monetario se eccede l'imposta dovuta".

Legge elettorale. Superare quella vigente: il nuovo sistema "potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilità". E ancora: "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente la maggioranza in entrambi rami del parlamento. Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera".

Parlamento. Ridurre il numero dei parlamentari, prevedendo 480 deputati e 120 senatori. "Per effetto del superamento del bicameralismo paritario, occorre calcolare - si legge nel testo - il numero di parlamentari con modalità diverse tra Camera e Senato. Oggi i deputati sono 630, all'incirca uno ogni 95.000 abitanti. Il gruppo di lavoro ritiene che sia ragionevole seguire un criterio per il quale la Camera sia composta da un deputato ogni 125.000 abitanti. I deputati verrebbero così ad essere complessivamente 480. Per i senatori, si propone un numero complessivo di 120, ripartiti, come si è detto, in proporzione al numero di abitanti in ciascuna regione".

Soluzioni extragiudiziali delle controversie. Forme obbligatorie di mediazione per alleggerire la giustizia. Per quella civile si propone: a) l'instaurazione effettiva di sistemi alternativi (non giudiziari) di risoluzione delle controversie, specie di minore entità, anche attraverso la previsione di forme obbligatorie di mediazione; questi sistemi dovrebbero essere accompagnati da effettivi incentivi per le parti e da adeguate garanzie di competenza, di imparzialità e di controllo degli organi della mediazione".

Ufficio stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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