Si avvicina l’ultima scadenza per la registrazione al REACH, fissata al 31 maggio 2018, mentre le comunicazioni e pre-registrazioni son molto meno delle stime: L’ECHA richiama le aziende a definire la propria posizione e lancia l’allerta rispetto al rischio di interruzione delle forniture di prodotti chimici a bassi volumi annui.
L’ultima scadenza di registrazione riguarda sostanze fabbricate o importate in bassi quantitativi (da 1 a 10 t/anno e da 10 a 100 t/anno) e prive di particolari caratteristiche di pericolosità. Ciò non significa che si tratti di una scadenza meno importante delle precedenti del 2010 e 2013, in quanto presumibilmente in quest’ultima tranche di registrazione entrano molte sostanze cosiddette “di nicchia”, che servono i settori produttivi più modesti ma anche quelli più innovativi e nuovi: di conseguenza, può trattarsi di sostanze ancora poco conosciute e caratterizzate.
I ridotti volumi di commercializzazione interessati dall’ultimo termine lasciano presupporre molte piccole e medie imprese, per un volume di registrazioni stimato a 25.000.
Le statistiche in progress mostrano invece un livello di risposta molto basso alla scadenza del prossimo 31 maggio: se il livello di consapevolezza si è rafforzato nelle industrie che aderiscono ad associazioni, poco o nulla si conosce delle PMI restanti.
Il gruppo di contatto dei direttori (DCG) – una piattaforma di confronto tra la Commissione europea, ECHA e le associazioni industriali – si è appositamente riunito il 27 novembre per esaminare la situazione e richiama le società che rientrano nella scadenza 2018 a voler comunicare chiaramente le proprie intenzioni di registrazione all'intera catena di approvvigionamento per evitare potenziali interruzioni della fornitura di sostanze cruciali e, in caso non si intenda registrare una sostanza, permettere che gli utilizzatori a valle cerchino altri fornitori prima della scadenza.
In relazione alla registrazione, i fornitori di sostanze chimiche interessate come tali o all’interno di miscele dovrebbero informare i propri clienti a valle delle proprie intenzioni nel merito, e per le registrazioni da 10 a 100 tonnellate dovrebbero anche identificare gli usi che le proprie registrazioni intendono coprire e comunicarli a valle per l’identificazione degli utilizzi e le eventuali azioni che gli utilizzatori non coperti dovranno intraprendere entro precise tempistiche.
Il DCG riscontra una carenza di queste comunicazioni – un problema storico nel sistema REACH – ma in questo caso ancora più marcato e preoccupante. Il DCG ha pubblicato sul proprio sito una scheda informativa sull’accesso ai finanziamenti della UE particolarmente previsti per supportare le PMI nei costi di registrazione e delle pratiche connesse.
Altre iniziative verranno discusse nella prossima riunione del 15 dicembre al fine di alleggerire l’onere finanziario per le aziende che si preparano a presentare registrazioni nella fascia di tonnellaggio annuo 1-10. Viene inoltre auspicato un rafforzamento della Lead registrant list con la pubblicazione dei contatti diretti in modo da agevolare la condivisione dell’esperienza pregressa.
Un elenco di associazioni settoriali che possono essere di supporto è inoltre presente sul sito dell'ECHA.
Confapi Padova
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