Il vicepresidente di Confapi Sanità Lino Bruni a “Tv7 con voi sera”
«I tagli degli ultimi anni al pubblico hanno reso necessario l’apporto delle strutture private convenzionate che, peraltro, sono monitorate scrupolosamente e seguono precisi obblighi di autorizzazione e accreditamento. I controlli sono attenti e se non rispetti le condizioni della legge l’accreditamento ti è tolto». È una parte dell’intervento del dott. Lino Bruni, vicepresidente di Confapi Sanità Veneto al talk show “Tv7 con voi sera” condotto da Elena Cognito su Tv7 Triveneta.
D’altra parte i numeri parlano chiaro. L’offerta privata accreditata in Veneto ha un peso importante. Lo dicono i numeri: tre presidi ospedalieri, 23 strutture integrative di cui 5 in campo prevalentemente riabilitativo e 5 psichiatrico, 233 strutture ambulatoriali, pari al 38% degli ambulatori veneti. In capo al privato accreditato ci sono 3.355 posti letto, il 19% del totale. I ricoveri sono oltre 120 mila, il 18,5% del dato regionale: il valore economico è di 508 milioni di euro. Le prestazioni ambulatoriali fornite dal privato accreditato sono oltre dieci milioni, pari al 17% del totale regionale e valgono poco meno di 300 milioni. Il budget complessivo che il Veneto demanda al privato accreditato è di 590 milioni di euro, 470 per l’attività ospedaliera, 120 per quella specialistica-ambulatoriale di cui la sola Usl 6 Euganea di Padova assorbe quasi il 50%.
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Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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