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SCOPRI COME LA TUA IMPRESA PUò DIVENTARE UNA START UP INNOVATIVA

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Il Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 3 (noto come “Investment Compact”), convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2015, n. 33, ha assegnato larga parte delle misure già previste a  beneficio delle startup innovative a una platea di imprese potenzialmente molto più ampia: le PMI innovative, vale a dire tutte le Piccole e Medie Imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione, dalla formulazione dell’oggetto sociale e dal livello  di maturazione.

Non sono posti vincoli di natura settoriale – perché l’innovazione tecnologica riguarda tutti i comparti produttivi, inclusi quelli più tradizionali –, né vengono tracciate delimitazioni  riguardanti la data di costituzione dell’impresa.

Alle misure agevolative in questione possono accedere le Piccole e Medie Imprese ai sensi della disciplina comunitaria, vale a dire imprese che impiegano meno di 250 persone e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio non superi i 43 milioni di euro, che rispettano i seguenti requisiti:

  • sono costituite come società di capitali, anche in forma cooperativa;
  • hanno sede principale in Italia, o in altro Paese membro dell’Unione Europea, purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia;
  • dispongono della certificazione dell’ultimo bilancio e dell’eventuale bilancio consolidato redatto da un revisore contabile o da una società di revisione iscritti nel registro dei revisori contabili;
  • le loro azioni non sono quotate in un mercato regolamentato;
  • non sono iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle startup innovative e agli incubatori certificati;
  • infine, il contenuto innovativo dell’impresa è identificato con il possesso di almeno due dei tre seguenti criteri:
  1. volume di spesa in ricerca, sviluppo e innovazione in misura almeno pari al 3% della maggiore entità fra costo e valore totale della produzione;
  2. impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in una quota almeno pari a 1/5 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di  ricerca  o  che  sta  svolgendo  un  dottorato  di  ricerca  presso un’università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero, ovvero, in una quota almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale;
  3. titolarità, anche quali depositarie o licenziatarie, di almeno una privativa industriale, relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero titolarità dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tale privativa sia direttamente afferente all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Per accedere al regime di agevolazioni, le PMI innovative devono registrarsi nella sezione speciale del Registro delle imprese creata ad hoc presso le Camere di Commercio.

Le principali agevolazioni riguardano: l’esonero dall’imposta di bollo; deroghe più significative sono previste per le PMI innovative costituite in forma di s.r.l., avvicinandola a quella della s.p.a; facilitazioni nel ripianamento delle perdite (tra cui una moratoria di un anno per il ripianamento delle perdite superiori ad un terzo); remunerazione dei propri collaboratori attraverso strumenti di   partecipazione al capitale (regime fiscale e contributivo di estremo favore); intervento semplificato,  gratuito e diretto al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (in attesa del decreto attuativo); sostegno nel processo di internazionalizzazione da parte dell’Agenzia ICE.

A tal proposito si segnala che è online in sito dedicato alle aziende interessate al regime di PMI innovativa all’indirizzo http://pminnovative.registroimprese.it/, attraverso il quale può essere possibile consultare online la check-list per verificare il possesso dei requisiti della PMI, il modello per l’autocertificazione di possesso dei requisiti, la guida per gli adempimenti al registro delle imprese e un tutorial sull’utilizzo del software per l’iscrizione alla nuova sezione speciale del Registro.

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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