Abolizione confermata dal 1° gennaio 2019
Il forte lavoro che Confapi e tutte le associazioni di categoria hanno condotto con le Sedi Istituzionali per segnalare l’onerosa burocrazia prevista dal Sistema SISTRI, ha finalmente avuto il suo coronamento. Il Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con l’Albo Gestori Ambientali, sta attivando la misura prevista nell’art. 23 dello schema di Decreto legge recante misure urgenti in materia di “semplificazione e sostegno allo sviluppo”, che conferma l’abolizione del SISTRI a partire dal 1° gennaio 2019.
Questo articolo ripristina i registri di carico e scarico rifiuti e i formulari cartacei per la gestione amministrativa di tutti i rifiuti, pericolosi e non, riportando di fatto la situazione a quella che esisteva prima dell’avvento del SISTRI, garantendo però la possibilità per i gestori di rifiuti di poter inviare ai produttori la quarta copia del Formulario tramite PEC, in sostituzione dell’invio della copia in originale a mezzo raccomandata (come previsto dall’art. 194-bis del D.Lgs 152/06, commi da 1 a 4).
Pertanto non si dovranno più utilizzare i dispositivi USB e Black Box in comodato d’uso né si dovranno più pagare i contributi SISTRI.
CONFAPI si sta attivando per capire se e come restituire i dispositivi USB e le Black Box, ma soprattutto per capire se e come saranno restituiti tutti i contributi versati in questi anni dalle aziende per un sistema rivelatosi fallimentare.
Archiviato SISTRI - che fin dalla sua istituzione non ha mai portato al raggiungimento dell’obiettivo di sostituire la gestione cartacea e permettere agli organi di controllo un più efficace monitoraggio dei flussi di rifiuti sul territorio nazionale -, si prevede l’attivazione di un portale telematico che possa costituire un nuovo sistema di tracciabilità.
Nelle more dell’adozione di un decreto che attivi e regolamenti il nuovo portale telematico, tutti i soggetti obbligati continueranno a svolgere gli adempimenti utilizzando i moduli cartacei, compilando quindi i registri di carico e scarico e i formulari di identificazione rifiuti.
Ufficio Stampa Confapi Padova
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