In Fiera la terza edizione di Green Logistics Expo, il principale salone italiano dedicato alla logistica sostenibile. Un settore che nel Nord Est vale quasi 15 miliardi. Un evento ancora più significativo degli anni scorsi, con un incremento del 20% nel numero di espositori, che superano quota 200, e un’affluenza di circa 10.000 visitatori professionali. Con importanti novità per le imprese.
Tra gli espositori 16 interporti, i porti di Genova, Trieste, Venezia e La Spezia, operatori globali quali Msc e imprese a lei collegate, primari operatori intermodali, come Gts, Ambrogio, Fercam, integratori logistici come Contship, hub logistici come Fnm Malpensa Intermodale, e operatori internazionali come i polacchi di Pcc Intermodal, i belgi di Godemar, i francesi di Touax e Swish e gli austriaci di Rail Cargo Group. Assicurata ai massimi livelli la presenza del settore ferroviario, con la partecipazione del Gruppo Fsi con Mercitalia Intermodal e altri operatori italiani e stranieri.
«FACCIAMO SQUADRA»
«Il modo migliore per dare impulso al settore logistico è fare squadra con le Regioni e le Province Autonome, con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con i gestori dei principali nodi logistici e dei principali corridoi stradali, ferroviari e di navigazione interna, con il mondo universitario della ricerca e con gli operatori del mercato», ha rimarcato la Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, affiancando il sindaco Sergio Giordani e il presidente della Camera di Commercio Antonio Santocono, all’inaugurazione della tre giorni patavina. L’evento ha ospitato anche gli Stati Generali della Logistica del Nord Est, organizzati dalla Regione del Veneto in collaborazione con il MIT, le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
SETTORE DA 14,8 MILIARDI
«I dati confermano le buone performance logistiche del Nord Est», ha precisato la Vicepresidente De Berti, «con un aumento del fatturato della logistica conto terzi del Triveneto, che da 11,1 miliardi di euro nel 2017 è passata a 14,8 miliardi nel 2023, con tassi di crescita superiori rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda il Veneto, 3 su 4 corridoi TEN-T passano per la nostra Regione, dove sono presenti cinque Interporti, tra i quali quello di Verona, e quello di Padova, ai vertici tra quelli nazionali, che movimenta 387 mila TEU. Il nostro sistema aeroportuale trasporta 18 milioni di passeggeri e quasi 48 mila tonnellate di merci, mentre il trasporto intermodale annuo conta 27 mila treni che arrivano e partono dai nodi regionali. Il sistema portuale di Venezia e Chioggia, inoltre, rappresenta un sistema strategico per il Veneto, l'Italia e l'Europa, con un traffico portuale di 26 milioni di tonnellate di merci».
«L’impegno della Regione», ha aggiunto De Berti, «è, quindi, volto al potenziamento, sviluppo e miglioramento della rete infrastrutturale di trasporto che connette i vari nodi del sistema logistico veneto. Qualche dato: negli ultimi tre anni, sono stati investiti dalla Regione oltre 220 milioni di euro in progetti e attività di manutenzione degli oltre 1.100 chilometri di rete stradale regionale in gestione a Veneto Strade e quasi 78 i milioni di euro stanziati per il rilancio di strade e autostrade blu in Veneto, una regione che conta più di 500 chilometri di rete navigabile, 223 dei quali appartenenti al sistema TEN-T. Un sistema ampio e complesso per il quale la Regione continua ad investire risorse quale ulteriore opportunità di sviluppo del territorio».
IL NUOVO PATTO
Nell’occasione è stata sottoscritta l’estensione del Patto per lo Sviluppo del Sistema Logistico Veneto. L’accordo, originariamente siglato nel 2022 durante la fiera Green Logistics Expo tra Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale-Porti di Venezia e Chioggia, Save con gli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso, Interporti di Padova, Portogruaro, Rovigo, Consorzio Zai-Interporto Quadrante Europa di Verona, è stato ampliato coinvolgendo le società partecipate dalla Regione e dai gestori delle infrastrutture regionali: Veneto Strade, Infrastrutture Venete e CAV.
«Abbiamo ritenuto fondamentale che nel Patto per lo sviluppo del sistema logistico veneto, siglato nel 2022 a Padova, rientrassero tutti gli attori della logistica veneta, compresi i principali soggetti gestori delle reti di infrastrutture di trasporto nel Veneto partecipati dalla Regione del Veneto, quali Infrastrutture Venete, Veneto Strade e CAV. Obiettivo: far convergere l’impegno di ciascuna realtà logistica verso i medesimi obiettivi di promozione e sviluppo, contribuendo a massimizzare i risultati in alcuni ambiti di interesse comune quali il marketing territoriale, il posizionamento strategico presso le istituzioni europee, l’ottimizzazione dei processi logistici e lo sviluppo dell’intermodalità, lo sviluppo della mobilità delle merci e dei passeggeri, la transizione energetica. Grazie a questo accordo, che vede una regia da parte della Regione sui flussi di traffico di merci e persone relative a tutte le modalità di trasporto, si vuole andare a favorire lo scambio di best practice e benchmarking relative a soluzioni tecniche innovative applicate alle infrastrutture o all’operatività dei diversi nodi di trasporto regionali in modo da sviluppare utili sinergie di sistema», commenta De Berti.
LE SFIDE
Questa terza edizione di Green Logistics Expo si colloca in un momento assai complesso, caratterizzato dalla presenza di elementi di segno opposto molto intrecciati tra di loro. La congiuntura economica è difficile da decifrare. Il segno è ancora positivo ma la crescita è diminuita e sembra essersi esaurito il “rimbalzo post Covid” lasciando intravvedere all’orizzonte nubi preoccupanti. A questo scenario si accompagnano le forti turbative geopolitiche che hanno il Mediterraneo, il “medio oceano”, snodo logistico planetario, come epicentro della contesa. Parallelamente la logistica italiana si trova dentro un forte processo di cambiamento e ammodernamento che potrebbe farle fare un salto di qualità, da molti anni auspicato. È un processo che viaggia su tre binari, distinti e connessi. Quello degli investimenti infrastrutturali che grazie al PNRR vedono la possibilità di un ammodernamento e del superamento di gran parte delle strozzature da decenni denunciate; quello della transizione green, non più rinviabile, al quale la logistica può dare un contributo all’intero sistema attraverso azioni di razionalizzazione e la produzione di energia pulita e infine quello di una accelerata automazione e digitalizzazione delle proprie strutture e modelli.
GRECO: «SERVE UNA VISIONE DI POLITICA INDUSTRIALE»
«Il vero problema è dare le risposte giuste», sottolinea Luciano Greco, presidente Interporto di Padova. «Serve una visione di “politica industriale” dell’intermodalità capace di rispondere con la programmazione alla domanda di servizi e di abbandonare la logica istintiva e campanilistica che punta a creare nuovi punti terminalistici che mal distribuiscono servizi e “consumano” nuovo territorio, disperdendo magari lo stesso traffico senza crearne di nuovo. Occorre invece intervenire con strumenti finanziari pubblico-privati ma anche con nuove norme sull’intermodalità e sul settore degli interporti che siano funzionali allo sviluppo della logica di mercato, potenziando allo stesso tempo la capacità di programmazione pubblica. L’obiettivo prioritario è il potenziamento delle infrastrutture strategiche per il Paese, aumentandone la capacità, la sostenibilità e l’efficienza con investimenti in termini di tecnologia, intelligenza artificiale e automazione dei processi. “Green” non significa solo utilizzare mezzi a basso impatto ambientale, ma significa anche rendere altamente efficiente ogni mq di prezioso territorio che “consumiamo” per i servizi alle merci».
CONFAPI: «QUI L’ECONOMIA REALE»
«Qui è presente l’economia reale», afferma il presidente di Confapi Padova Marco Trevisan. «Come Associazione abbiamo il dovere di esserci e di intensificare la nostra presenza. Green Logistics Expo riveste infatti valore strategico: la filiera produttiva ha senso se include logistica e trasporti. La logistica italiana si trova dentro un forte processo di cambiamento e ammodernamento che potrebbe farle fare quel salto di qualità, da molti anni auspicato, che può consentirle di diventare competitiva a livello internazionale e giocare un ruolo più attivo per lo sviluppo del Paese».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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