Il nuovo, improvviso decreto legge approvato dal Governo sul superbonus suscita perplessità e preoccupazioni in Confapi Aniem, l’Associazione delle pmi edili. “Attendiamo di valutare il testo definitivo del decreto – anticipa il Presidente Giorgio Delpiano - ma non possiamo condividere questa continua rincorsa alla decretazione d’urgenza. Il superbonus è stato già soggetto a oltre trenta provvedimenti modificativi che ogni volta destabilizzano imprese e cittadini. Ci auguriamo che questo ulteriore provvedimento, che tende a eliminare le residue possibilità di ricorrere allo sconto in fattura e alla cessione del credito, non vada a incidere sui contratti già sottoscritti e sulla ricostruzione nelle aree terremotate”.
“Comprendiamo le preoccupazioni sulla tenuta dei conti pubblici – aggiunge - ma dobbiamo garantire una gestione adeguata della parte finale del superbonus che sia fondata sulla certezza del diritto e non sul continuo rischio di norme che mettono in discussione discipline già recentemente oggetto di modifiche; chiediamo pertanto che venga chiarito che le nuove disposizioni non si applichino ai procedimenti in corso e sia salvaguardata, soprattutto, l’area della ricostruzione post sisma nella quale la proroga dello sconto in fattura al 2025 ha già prodotto ordinanze commissariali, provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate e, conseguentemente, impegni degli operatori economici con gli istituti di credito”.
Il Presidente di Confapi Aniem sottolinea quindi che “oltre ai contenuti, siamo preoccupati per un metodo che si ripete. Nelle ultime settimane siamo stati già interessati dal decreto legge n.19 che ha istituito la patente a crediti, provvedimento nato sull’onda emotiva del grave incidente di Firenze ma che va ad introdurre un ulteriore appesantimento burocratico per le imprese senza incidere sulla qualità e sulla qualificazione del settore e dei soggetti coinvolti. Chiediamo al Governo - conclude Delpiano – di attivare una concertazione vera e preventiva all’approvazione dei provvedimenti”.
IL DECRETO: L'ANALISI DI CONFAPI ANIEM
Per quanto riguarda gli interventi nelle aree sismiche, la versione definitiva del decreto fa salvi gli interventi sugli “immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016”, ma la deroga resta entro il limite di 400 milioni di euro per l’anno 2024 (di cui 70 milioni per il terremoto del 2009).
Inserita in extremis anche una disposizione che non consente di accedere allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti a coloro che avevano trasmesso la comunicazione asseverata di inizio lavori entro il 16 febbraio 2023 (data che era stata fissata dal “decreto cessioni” D.L. n.11/2023), ma che non hanno effettuato alcun intervento e non hanno sostenuto al 30 marzo 2024 “alcuna spesa, documentata da fattura, per lavori già effettuati”. L’esclusione riguarda anche ONLUS, Iacp, Enti del terzo settore e cooperative a proprietà indivisa.
Per gli interventi agevolati con il “bonus barriere architettoniche” le opzioni sono eliminate per le spese sostenute a decorrere dalla data di entrata in vigore delle nuove norme, salvo che per gli interventi in corso (titolo abilitativo già presentato, o iniziati i lavori o pagato un acconto in caso di interventi in edilizia libera).
Viene inoltre eliminata la c.d. remissione in bonis, la possibilità di comunicazione tardiva della cessione del credito e dello sconto in fattura entro il 15 ottobre 2024; pertanto, dopo il 4 aprile 2024, non sarà più possibile accedere all’opzione per cessione e sconto.
Si prevede altresì che in presenza di somme iscritte a ruolo per importi superiori a 10.000 euro, la compensazione dei crediti da bonus venga ammessa solo previo pagamento del debito medesimo.
Sono infine previste ulteriori comunicazioni, le cui modalità e termini di trasmissione sono demandati a un successivo Dpcm, da inviare ad Enea (per l’ecobonus) e al dipartimento casa Italia della Presidenza del Consiglio (portale classificazioni sismiche) per il sisma bonus. Per i lavori in corso, l’omessa presentazione delle comunicazioni comporterà una sanzione pari a 10.000 euro.
Soprattutto il blocco a cessioni del credito e sconti in fattura per le zone colpite dal terremoto del 2016, seppur parzialmente alleggerita nella versione finale, solleva una criticità inaccettabile evidenziata da Confapi Aniem già dalle ore immediatamente successive alla notizia di approvazione del decreto e oggetto del seguente comunicato stampa.
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