Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha calcolato che i contribuenti del Veneto dovranno versare 4,9 miliardi di euro di imposte, 971 milioni l’esborso di quelli padovani. Il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio lancia la proposta: «Scadenze previste, ma a giugno e novembre le imprese sono sottoposte a pressioni enormi. Perché non diluire in dodicesimi gli importi presunti, su base volontaria, con conguaglio a fine anno?».
Un ingorgo. Difficile definirlo in altri termini. È quello previsto a partire dal 16 giugno, quando si accavalleranno le principali scadenze fiscali e tributarie per la prima parte dell’anno. Imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati, società ed enti non commerciali: quasi tutti gli italiani saranno chiamati a pagare. Nel conto finiscono i versamenti delle ritenute Irpef di dipendenti e collaboratori, dei contributi previdenziali, dell’Iva per il mese di maggio, dell’acconto Imu e dell’acconto Tasi, con la scadenza che, essendo il 16 giugno un sabato, slitterà a lunedì 18. Ma poi, sempre entro giugno, si aggiungeranno altri obblighi come il versamento a saldo e in acconto della prima rata di Irpef, Irap e Inps, il versamento di saldo e acconto di Ires e Irap, l’invio telematico modello “Uniemens” (relativo ai dati retributivi e contributivi) e il versamento del Diritto annuale per la Camera di Commercio. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha stimato che il peso che graverà sui contribuenti veneti sarà di circa 4,9 miliardi e che, in particolare, quello sui contribuenti padovani sarà di quasi un miliardo, ovvero 971 milioni, considerando imprese e famiglie. Numeri a cui si arriva stimando l’incidenza del territorio a partire dai dati forniti da Istat e Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo i quali saranno circa 53,3 i miliardi di euro pronti a entrare nelle casse dello Stato.
«Faccio mie le richieste principali per il Governo avanzate a livello nazionale da Confapi in occasione della recente audizione in Parlamento della Confederazione: occorre sostenere la necessità di una fiscalità graduale a seconda delle caratteristiche dimensionali delle imprese, adoperarsi per scongiurare l’aumento dell’Iva e delle accise che rischia di bloccare la competitività, risolvere l’annosa questione dei ritardi dei pagamenti tra privati e Pubblica Amministrazione e semplificazione degli adempimenti burocratici. Non dimentichiamo che in Italia il cuneo fiscale è 10 punti oltre la media europea e il carico fiscale complessivo di quasi 25 punti superiore. È evidente che questo divario, oltre ad ingessare la nostra economia, ci penalizza in termini di competitività. In Italia, ricordiamolo, soffriamo di un’imposizione fiscale pari al 65%, mentre in Germania è al 48,8% e in Gran Bretagna al 33,7%», evidenzia Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova. «Ma per restare sul tema tasse, credo sia il momento di lanciare una proposta che verrebbe incontro alle esigenze dei nostri imprenditori, con l’attuale sistema fiscale chiamati a fare i conti nei mesi di giugno e novembre con un carico di adempimenti particolarmente gravoso da sostenere: perché non diluire in dodicesimi, su base volontaria, gli importi presunti dei versamenti con un eventuale conguaglio a fine anno? Questa soluzione consentirebbe agli operatori di frazionare i pagamenti evitando di trovarsi di fronte, due volte l’anno, a carichi non sempre facili da sostenere, e agli aventi diritto di aver maggior continuità di flusso di cassa».
Per quanto riguarda le scadenze più importanti, l’impegno più gravoso riguarda l’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche: i datori di lavoro pagano le ritenute dei propri dipendenti e degli eventuali collaboratori, ma nel conto ci sono anche le ritenute dei lavorati autonomi. Per il Veneto, tra dipendenti, collaboratori delle imprese e autonomi inciderà per un miliardo e 151 milioni, a Padova per 228 milioni. Il versamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap) si riferisce alle imprese e dovrà essere pagato in unica soluzione o come prima rata: 294 i milioni sborsati dai contribuenti del Veneto, 58 soltanto a Padova. Stessa modalità per l’Ires, l’imposta sul Reddito delle Società, col Veneto che verserà alle casse dello Stato circa 839 milioni, di cui 166 provenienti dalla provincia di Padova. E L’Iva? Peserà per 865 milioni su imprese e lavoratori autonomi della regione, e per 171 in provincia.
Ecco come i mezzi d'informazione hanno risportato lo studio di Fabbrica Padova:
CONFAPI: "DILUIAMO LE TASSE NEI 12 MESI" - IREPORTER, TV7TRIVENETA 14 GIUGNO 2018
TASSE, ARRIVA IL CONTO DA 971 MILIONI - IL GAZZETTINO DI PADOVA 14 GIUGNO 2018
TASSE RECORD A GIUGNO, UN MILIARDO AL FISCO - IL MATTINO DI PADOVA 13 GIUGNO 2018
TASSE, A GIUGNO C'E' UN MILIARDO DA PAGARE - TGPADOVA, TELENUOVO 12 GIUGNO 2018
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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