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TIBURLI: «IL MADE IN ITALY? IN IRAN E NEGLI EMIRATI LO ADORANO»

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Andrea Tiburli (General Fluidi): «Imprenditori, non abbiate paura del Medio Oriente»

E’ appena rientrato da un viaggio di lavoro in Germania e stamattina (martedì) partirà per una missione imprenditoriale in Marocco, fra Casablanca e Rabat, organizzata da Padova Promex. In precedenza era stato a Teheran, in Iran, e a Dubai, negli Emirati Arabi.

Ma allora questi viaggi commerciali servono sul serio?

«Indubbiamente» risponde Andrea Tiburli, legale rappresentante di General Fluidi, azienda che nel 2015 ha avuto un fatturato di 2,8 milioni di euro contro i 2,6 del 2014. Fondata nel 1962 è presto diventata il I polo oleodinamico dell’intero Nord-Est, ricoprendo un ruolo determinante nella diffusione dei prodotti oleodinamici per l’industria meccanica. «Se pensiamo all’Iran, le opportunità di scambi commerciali sono concrete e noi abbiamo cercato di essere fra i primi a potersene avvantaggiare dopo la riapertura delle frontiere, pur partendo in condizioni sfavorevoli rispetto alle aziende di Turchia e Germania, tradizionalmente più forti nell’area. E sapete cosa vi dico? Sono rimasto stupito dal notare i punti di contatto fra la cultura persiana e la nostra, senza contare il fatto che il “made in Italy” è adorato».

Quanti potenziali clienti ha incontrato a Teheran?

«Una dozzina. Mentre da Dubai, dove siamo stati poco dopo per un’altra missione imprenditoriale, sono già partiti i primi ordini. Parliamo di affari di poche migliaia di euro, ma credo sia un primo passo importante e ricco di prospettive».

Ne parla con entusiasmo.

«Credo che Padova Promex abbia individuato il taglio giusto da dare a queste missioni, organizzando incontri B2B nei quali chi ti trovi davanti ha ben chiaro cosa gli proponi: Se ha voluto incontrarti  è perché sa che quello che tu puoi esportare gli serve. Non solo, ma ragiona in modo diverso dai clienti italiani. Mi è capitato di proporre modalità di pagamento classiche, sulla formula "50% adesso e 50% alla consegna della fornitura" e sentirmi rispondere: ma perché non chiudere la trattativa subito? In Italia non accade mai. Poi è anche vero che il nostro è il paese della gente che non chiede lo scontrino e se ne frega dei limiti di velocità, comportamenti che rafforzano lo stereotipo che hanno di noi all’estero. Non per niente tengo molto a un’altra recente “conquista” della nostra azienda».

Ovvero?

«L’aver ottenuto il rating di legalità. Ho ancora in mente un viaggio a Chicago e a come lì, nella città di Al Capone, noi italiani siamo ancora percepiti come quelli “pizza, mafia e mandolino”. A chi ci guardava così potevo sventolarlo in faccia con orgoglio: il rating di legalità è un nuovo strumento introdotto nel 2012 per le imprese italiane, volto alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, indicativo del  rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business».

Un tasto su cui punta molto, quello della correttezza.

«Pensi che poco tempo fa un cliente mi ha chiesto un pezzo di ricambio per una macchina venduta 22 anni fa. Verrebbe quasi da pensare che conviene produrre strumenti più scadenti per vederne con maggiore frequenza. Ma non è certo questo il nostro modo di fare».

«NON UN SEMPLICE VIAGGIO ALL’ESTERO, MA UNA VERA EXPORT ENTRY STRATEGY» - LEGGI L'INTERVISTA A FRANCO CONZATO (PROMEX)

Per saperne di più su General Fluidi

Via Germania, 3 - 35127 Padova (PD)
Tel. 049.8701420/26
Fax 049.8702415
info@generalfluidi.it
www.generalfluidi.it

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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