Istituita la cabina di regia dalla Regione Veneto, giovedì 18 marzo il protocollo sarà discusso con le associazioni datoriali (Confapi Padova sarà rappresentata dalla vicedirettrice Francesca Coccato) e sindacali. il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio: «A breve contiamo di poter dare indicazioni alle imprese». Intanto la Regione presenta il nuovo piano sanitario, che rivede i criteri di priorità nelle vaccinazioni. E la quarantena si riallunga a 14 giorni.
IL NUOVO PIANO REGIONALE
La Giunta regionale ha approvato giovedì 18 marzo il piano di revisione di sanità pubblica e l’aggiornamento del piano vaccinazioni. Tra le novità più rilevanti il riallungamento del tempo di quarantena, che, come ha spiegato la dottoressa Francesca Russo, responsabile della direzione Prevenzione della Regione, nella conferenza stampa convocata dal governatore Luca Zaia nella Protezione Civile di Marghera, «sale da 10 a 14 giorni. Viene estesa anche ai contatti occasionali: si valuterà di volta in volta se anche il contatto occasionale dovrà andare in quarantena o meno».
Tra le novità del piano, l'introduzione di test di laboratorio più veloci dei molecolari per individuare le varianti. «Obiettivo: intercettarle meglio, sono il 50% dei virus che circolano. In Veneto sono tutti casi di variante inglese, presente in ogni provincia, soprattutto a Padova», ha affermato la dottoressa Russo. «Per quanto riguarda il piano vaccinale, viene aggiornato di continuo in base alla disponibilità di dosi. I due criteri per le vaccinazioni future saranno: priorità alle categorie "super fragili" e somministrazioni alle classi d'età partendo dai più anziani. Non si aspetta di finire una categoria ma si prosegue in via parallela con le classi di età. Rimangono le vaccinazioni avviate per i servizi essenziali: personale scolastico, forze armate, servizi penitenziari e comunità residenziali».
Tra i soggetti fragili sono stati inseriti anche i disabili. Tra i superfragili ci sono oncologici, trapiantati, fibrosi cistica, talassemici. Chi non può andare nei centri vaccinali sarà vaccinato a domicilio mediante medici di base o personale dell'Ulss.
«Quasi concluse le vaccinazioni per quel che riguarda i tre anni 1941, ’40 e ’39. L’adesione è stata molto alta. Chi non ha potuto presentarsi sarà richiamato». E, per quanto riguarda i caregiver (familiari o altri assistenti ai disabili o minori), la legge dà loro diritto prioritario a vaccinazione. «Entro fine marzo, inizi aprile contiamo che siano tutti convocati gli over 80».
Il dottor Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta, ha poi fatto il quadro sulla situazione attuale della campagna: «Facciamo circa 4.500 persone al giorno come prima dose, ad esempio ieri abbiamo finito tutti i pazienti con fibrosi cistica e da oggi iniziamo con la seconda dose. Sabato 20 marzo arriveranno 30 mila dosi Moderna (sabato scorso non erano arrivate), martedì ne aspettiamo 83 mila di Pfizer, il martedì successivo 56.100 ancora di Pfizer, da aprile 120 mila di Pfizer a settimana. Vaccinati finora 130 mila ultraottantenni, compresi quelli in casa di riposo, 220 mila sono ancora da vaccinare. Il 13% dei pazienti è attualmente in rianimazione, la media nazionale è circa del 10%. Non siamo ancora al blocco dell’attività programmata, però con 200 pazienti in rianimazione qualche intervento programmato subirà rallentamenti», ha aggiunto.
ASTRAZENECA, VIA LIBERA DALL'EMA: I BENEFICI SUPERANO I RISCHI
L'Ema ha dato il via libera al vaccino anti-Covid AstraZeneca. L'Agenzia europea del farmaco ha stabilito che non è stata riscontrata una correlazione tra la somministrazione del siero e i casi di trombosi, alcuni dei quali mortali. “E' sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi", ha affermato la direttrice Emer Cooke. Ema ha detto che "sono stati riportati 25 casi” di eventi tromboembolici rari "su 20 milioni di vaccinati”.
A seguito della notizia, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che venerdì 19 marzo in Italia verrà ripresa la somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Sulla questione della sospensione delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca, era intervenuta anche l’Organizzazione Mondiale per la Sanità: “In questo momento i benefici del vaccino AstraZeneca superano i suoi rischi, si raccomanda di continuare le vaccinazioni. In ampie campagne di vaccinazione è normale che i paesi segnalino potenziali eventi avversi a seguito dell'immunizzazione. Ciò non significa necessariamente che gli eventi siano legati alla vaccinazione stessa, ma è buona norma indagare su di essi. Mostra anche che il sistema di sorveglianza funziona e che sono in atto controlli efficaci”.
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova