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VACCINI IN AZIENDA: SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO. «VOGLIAMO CHE LE AZIENDE DIVENTINO DELLE “BOLLE COVID FREE”»

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Intervista al vicepresidente nazionale di Confapi Cristian Camisa, al tavolo col Governo: «Premiata la nostra linea»

Le parti sociali e il ministro del Lavoro Andrea Orlando hanno sottoscritto il protocollo per le vaccinazioni in azienda e contestualmente hanno siglato un aggiornamento dei protocolli per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Le firme sono giunte nella tarda serata di martedì 6 aprile al termine di una riunione durata oltre sette ore. Al collegamento era presente il vicepresidente di Confapi Cristian Camisa, che anticipa per noi i termini dell’accordo.

«Non è stato semplice arrivare a questa firma condivisa, ma ha prevalso il senso di responsabilità. Il protocollo riprende il progetto lanciato all’inizio di gennaio dalla nostra Confederazione e poi proposto al presidente Draghi e ai suoi ministri», sottolinea Camisa. «Ecco perché non possiamo che dirci soddisfatti per la sua sottoscrizione».

Perché è così importante esserci arrivati?

«L’obiettivo è quello di far diventare le aziende una sorta di “bolla Covid free”, coniugando salute e attività produttive. In questo senso è un accordo fondamentale più ancora che strategico, perché le aziende potranno assicurarsi l’opportunità di garantire ai propri clienti, sia italiani sia esteri, il pieno rispetto dei tempi di consegna degli ordini, a costi certi. E non si tradurrà in norme vincolanti: è prevista l'adesione volontaria di aziende e lavoratori. Tutte le imprese possono candidarsi, non c'è alcun requisito minimo di dipendenti».

Tra i punti fondamentali c'è il fatto che la somministrazione è destinata solo ai lavoratori dell’azienda e che a somministrare il vaccino sia il medico competente.

«Altre associazioni di categoria avevano proposto di allargare le vaccinazioni ai familiari dei dipendenti, ma noi da subito ci siamo opposti. Se in azienda venissero vaccinate persone esterne si introdurrebbero due conseguenze: ne deriverebbe una diseguaglianza sociale e si metterebbe a rischio quella stessa sicurezza interna raggiunta seguendo le rigide regole del protocollo. Il medico del lavoro, inoltre, è al corrente dell’anamnesi dei dipendenti dell’azienda, ma non di quella dei parenti».

Il testo, che sarà reso pubblico dopo la prossima Conferenza Stato Regioni, si aggiunge al protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro - che viene aggiornato rispetto alle versioni del 14 marzo e del 24 aprile 2020. Quando diventerà a tutti gli effetti operativo?

«Si parte a maggio, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini. E consentirà di andare più spediti nella campagna vaccinale, col canale aziendale che sarà parallelo e non alternativo alla rete ordinaria. Ora la parola passa alle singole Regioni, che attendevano le linee guida a livello nazionale per attivare il proprio piano».

Nell’attesa che vengano confermate le procedure ad oggi in fase di perfezionamento, invitiamo le aziende a segnalare la propria manifestazione di interesse compilando il form al link

MANIFESTAZIONI DI INTERESSE

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeoZ5uVFavH1y93WFwx2GbPN-wvAbsKo7BIrKskwRbWpWFkUA/viewform?gxids=7628

Sarà nostra cura attivarci tempestivamente, non appena possibile.

Inoltre, confidando che le prossime ore portino chiarezza rispetto a modalità e procedure, invitiamo imprenditori e collaboratori delle nostre imprese associate a un incontro in videoconferenza dove presenteremo, qualora confermate, le possibilità disponibili.

WEBINAR DI APPROFONDIMENTO

Giovedì 15 aprile, ore 11 via Zoom Meetings

https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_E0CQe_UyRLS1BbUUqJsjXQ

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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