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«A PARITÀ DI CONSUMI, SETTEMILA EURO DI AUMENTO IN BOLLETTA IN UN MESE SENZA CONTARE GLI AUMENTI DELLE MATERIE PRIME»

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Caro energia, l’esperienza di Modelleria Zuin a Cadoneghe 

 

Modelleria Zuin è un solido esempio della scuola dell’Alta padovana di modelleria, capace di coniugare tradizione e innovazione. Sorge a Cadoneghe, fattura tra i 2,5 e i 2,7 milioni l’anno e conta 14 dipendenti. Il titolare Moreno Zuin ci spiega quanto il caro energia sta impattando sui conti della sua azienda.

Negli ultimi 6 mesi ha dovuto fare i conti con rincari nel costo dell’energia (luce e gas) nella sua azienda?

«Eccome, soprattutto per la corrente elettrica». 

Può quantificarli?

«Si fa presto a fare i conti, basta confrontare le bollette. Prendiamo quella di novembre 2020: pagavamo 0,18 euro al kWh, a novembre 2021 siamo saliti a 0,37 euro, più del doppio. A dicembre 2020 eravamo a 0,19 euro al kWh, a dicembre 2021 siamo saliti a 0,44. Parliamo di un rincaro del 142%. Un anno dopo nello stesso mese mi sono trovato a pagare 7 mila euro in più circa di bolletta per l’energia elettrica. Tenete presente che noi utilizziamo macchine a controllo numerico attive 24 ore su 24, che non possiamo spegnere».

Che previsioni si sente di fare sull’andamento delle bollette aziendali nei prossimi 6 mesi?

«La prospettiva è quella di una leggera diminuzione verso aprile, ma non si tornerà agli 0,19 euro al kWh del 2020. Il mercato è libero e noi ci siamo informati per cambiare gestore, ma facendo i conti con le varie proposte avrei un vantaggio irrisorio. Un gestore ci ha proposto di valutare la situazione appunto ad aprile, considerando anche l’incidenza che avrà l’energia prodotta dai nostri panelli fotovoltaici, ma al momento il quadro è quello che vi ho presentato».

Parallelamente la sua azienda ha dovuto fare i conti con gli aumenti dei prezzi dovuti alle materie prime?

«Sì e in modo pesante. Un anno fa l’alluminio lo pagavamo 2,80 euro al chilo, ora 5,70, più del doppio. Per l’acciaio il quadro è leggermente migliore, ma ci sono stati aumenti anche lì. Senza contare che la questione non riguarda solo i prezzi, ma anche lo stesso approvvigionamento, che è diventato più complicato».

Avete di conseguenza aumentato i prezzi dei vostri prodotti nella stessa percentuale dell’aumento dei costi affrontati?

«Cerchiamo di uscire con un aumento di listino fra il 5 e l’8%, ma non è automatico. Per fortuna il lavoro in questa fase c’è e questo ci consente almeno parzialmente di selezionare il cliente, dando priorità a quelli con cui abbiamo rapporti più duratori e che ci presentano maggiori garanzie. E ovviamente questo è solo uno dei problemi dell’ultimo anno, perché affrontare l’impatto della pandemia e di tutte le norme che cambiano continuamente ci porterebbe ancora più lontano…».

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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