Sul quotidiano Il mattino di Padova di domenica 6 agosto la provocazione di Davide D'Onofrio, direttore dell'associazione delle piccole imprese Confapi «Il mercato internazionale non prevede lunghi periodi di fermo della produzione: adeguiamoci». Riportiamo uno stralcio dell'intervista a cura della giornalista Elvira Scigliano, all'interno di un servizio di due pagine ripreso anche in prima.
«Basta con queste ferie estive così lunghe. Dobbiamo pensare ad adeguarci al mercato internazionale che non prevede lunghi periodi di chiusura. Le ferie sono sacrosante, ma rimanere chiusi per metà agosto, se non di più, è distonico rispetto al resto del mondo». Davide D'Onofrio, direttore di Confapi (l'associazione delle piccole imprese padovane), lancia una proposta decisamente innovativa, almeno per il nostro Paese: adeguarsi alle vacanze secondo il calendario del mondo, ovvero ognuno va in ferie, spalmando il riposto durante l'anno e congedando una volta per sempre le tradizionali chiusure estive delle imprese.
«Abbiamo l'antica tradizione che ad agosto si chiude – spiega D'Onofrio – ma nel resto del mondo non è proprio così. Nel nostro Paese e dunque anche nella nostra provincia, alcune filiere sono organizzate così e ci ritroviamo con il problema opposto: non con il bisogno di allungare le ferie, ma con l'esigenza di fare turni serrati per non fermare la produzione. Penso, ad esempio, al manifatturiero, che è un fiore all'occhiello sia del nostro paese che, in particolare, del Veneto. Essendo in piena crisi di addetti, dobbiamo tornare il personale per tenere quanto possibile aperta la produzione e rispondere al fabbisogno. Penso che proprio l'aumento delle commesse potrebbe aiutare a superare questa situazione poco adeguata al contesto internazionale perché siamo dentro filiere mondiali, dove agosto è un mese come tutti gli altri. Se ci adeguassimo alla produzione del resto del mondo, sarebbe un bel messaggio per tutti. Noi che siamo una regione a vocazione manifatturiera, eviteremmo l'ingorgo estivo che complica l'organizzazione e finisce per innalzare in maniera spaventosa i costi».
«A causa dell'aumento dei tassi le aziende stanno ricorrendo all'autofinanziamento – continua il D'Onofrio – ma non potrà durare a lungo e con il forte rallentamento dell'economia mondiale in atto corriamo il pericolo di scivolare verso una nuova recessione».
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