Prezzi che in un anno sono aumentati del 9,8%, famiglie che dovranno sborsare tremila euro in più all'anno, un prodotto interno lordo che avrà crescita zero. In altre parole, recessione. È il quadro dell'inflazione e del Pil padovani che Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha elaborato sulla base dei dati Istat dello scorso settembre. Un quadro che, tra le città con più di 150mila abitanti, colloca il capoluogo euganeo tra i dieci con i maggiori rincari in Italia (nono posto), al secondo posto in Veneto (dietro solo a Verona) e al di sopra della media nazionale che è all'8,9%. Era dall'agosto 1983 che il carrello della spesa dei padovani non subiva una tale crescita dei prezzi. Tra i fattori principali che comportano l'impennata vi sono due caratteristiche del territorio euganeo: i vertiginosi aumenti dell'energia che nel complesso pesano per la massiccia presenza di imprese (anche energivore) e il mercato immobiliare saturo che sta facendo lievitare i prezzi tanto degli affitti quanto degli immobili in vendita, entrambi ormai pressoché introvabili. «Se l'inflazione cresce a questi ritmi i consumi sono destinati a calare e potrebbero esserci contraccolpi anche sui tassi d'interesse, gli investimenti e la produttività, col rischio di penalizzare anche l'export» spiega Carlo Valerio, presidente Confapi Padova».
Il Gazzettino apre l'edizione di Padova con lo studio di Confapi, qui l'ampio servizio di Serena De Salvador: COSTO DELLA VITA, PADOVA DA RECORD - IL GAZZETTINO DI PADOVA (PRIMA PAGINA E PAGINE IV E V), 29 OTTOBRE 2022
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it