Il rischio di una guerra in Ucraina è geograficamente lontano, ma politicamente (ed economicamente) molto vicino: le imprese padovane rischiano 300 milioni di euro di export. In particolare la metalmeccanica e la chimica perché in Ucraina le aziende padovane portano macchinari - sofisticati, industriali e agricoli - e vernici, inchiostri e smalti. La crisi internazionale è inoltre l'ennesima batosta dopo due anni di pandemia, lo sgambetto delle materie prime che si sono impennate e, da ultimo, il caro bollette che ha segnato duramente la tenacia delle aziende. Considerando - secondo i dati di Fabbrica Padova di Confapi - anche le esportazioni nei paesi confinanti alla Russia, ma non inseriti nell'Unione Europea - Bielorussia (13 milioni), Georgia (6, 5 milioni), Azerbaijan (5 milioni) e Kazakistan (7, 5 milioni) - bisogna sommare all'export padovano altri 32 milioni, arrivando a un totale di 238.
Inizia così il lungo e dettagliato servizio del Mattino di Padova di giovedì 24 febbraio, che prende spunto dai dati messi a disposizione da Fabbrica Padova.
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Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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