Il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio in prima pagina sul Mattino: «Va gestita, ma migliora produttività, velocità e sicurezza».
Quando si parla di IA in Veneto tra gli imprenditori c’è grande fiducia. Un percorso ineluttabile per tutti, che porterà nuove occasioni di lavoro secondo i piccoli industriali di Confapi. In un ampio servizio sul Mattino di Padova, a firma della giornalista Elvira Scigliano, il direttore di Confapi Davide D’Onofrio affronta la questione, inquadrandola così:
«L’IA è Un percorso di innovazione ineluttabile», secondo Davide D’Onofrio, direttore Confapi, «a seconda di come la si guarda può essere una risorsa o un pericolo». Per i piccoli industriali del Padovano i benefici superano i rischi.
«Sicuramente offre numerose possibilità per migliorare produttività, velocità, sicurezza, per ridurre i costi e migliorare la qualità dei prodotti, favorendo l’innovazione – continua D’Onofrio – Se usata in maniera efficace può produrre nuovi business. Come tutti i grandi cambi di paradigma, è una minaccia per le imprese che non sanno adeguarsi. Potrebbe sostituire alcuni lavori perché sono obsoleti, ma nel frattempo ne sta creando di nuovi».
E alla domanda se i tempi sono maturi, D’Onofrio non ha dubbi: «Durante il Covid chiedevamo alle telecamere di aprirci la porta, in tasca abbiamo smartphone intrisi di IA, il mondo della produzione industriale è avanti anni luce, certo che siamo pronti. Forse non tutti e penso alle nostre aziende più piccole, soprattutto quelle dove il ricambio generazionale è più lento, per loro serve un accompagnamento.
Al contrario non sono preoccupato della disoccupazione digitale, casomai c’è un tema di competenze adeguate a gestire questa rivoluzione. Servirà investire nella scuola e collaborare con l’Università, sapendo che per formare un programmatore ci vogliono 6-7 anni, nel frattempo servirà formazione continua nelle aziende.
L’IA è un perimetro di nuove tecnologie aperto al futuro e sempre in crescita: pensiamo alle capacità di calcolo senza precedenti, pensiamo – durante il Covid – alla possibilità di aver azzerato spazio e tempo quando nessuno poteva viaggiare».
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Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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