L’esperienza della Sirman SpA di Curtarolo per l’alluminio
Attiva da oltre cinquant’anni, Sirman SpA è leader nella produzione di attrezzature per i professionisti della cucina e della distribuzione organizzata. Con Nicola Marzaro, amministratore delegato della società - che ha chiuso il 2020 con un fatturato di 34 milioni di euro - abbiamo analizzato i rincari relativi all’alluminio.
Da ottobre a oggi avete dovuto fare i conti con rincari per l’acquisto di alluminio?
«Certamente».
Può quantificarli?
«Noi non compriamo solo la materia prima ma anche i risultati delle fusioni, e con le fonderie abbiamo programmi di acquisto annuali che ci hanno consentito sin qui di calmierare i prezzi: a oggi paghiamo un 40% in più, ma in borsa le quotazioni sono salite ben oltre».
Da ottobre a oggi avete dovuto fare i conti con ritardi nelle consegne?
«Nell’alluminio per fortuna no, ma per altri materiali come l’acciaio inox sì. E comunque al momento i ritardi nell’alluminio non ci sono, ma siamo molto allarmati per il prossimo futuro, dal mese di giugno in poi».
Che previsioni vi sentite di fare sull’andamento dei prezzi delle materie prime nei prossimi 6 mesi?
«Ipotizzo una parziale discesa, ma credo ci si fermerà a metà strada, senza tornare ai livelli precedenti. Per diversi ragioni: in primis perché le multinazionali ormai si dedicano sempre più alla finanza e alle speculazioni e sempre meno alla produzione industriale. In parole povere, hanno visto che con numeri più bassi ma prezzi più alti si possono fare più soldi».
Avete di conseguenza aumentato i prezzi dei vostri prodotti nella stessa percentuale?
«Non nella stessa percentuale, ma questo perché occorre calcolare quanto la materia prima incida su ogni particolare prodotto. Per capirci, se la materia prima sale di prezzo del 50% ma nel prodotto in questione incide per un 20%, la percentuale dell’aumento che apporteremo noi andrà rapportata di conseguenza. Posso però dire che nei listini abbiamo inserito un aumento del 9%, che mai c’era stato prima da quando è stato introdotto l’euro. E a breve dovremo ritoccarli ancora».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova