L’esperienza di Sirman SpA a Curtarolo
Attiva da oltre cinquant’anni, Sirman SpA è leader nella produzione di attrezzature per i professionisti della cucina e della distribuzione organizzata. Abbiamo raccolto la testimonianza di Nicola Marzaro, amministratore delegato della società - che chiuderà il 2023 con un fatturato di 52 milioni di euro e che conta 160 dipendenti - sulla situazione congiunturale.
«Il 2023 si è aperto per noi in un modo che definirei stupendo ed è rimasto tale fino ad aprile. Da maggio abbiamo avvertito un calo in tutte le principali variabili. Per dare qualche numero: nei primi quattro mesi abbiamo registrato una crescita pari al 10% rispetto allo stesso periodo del 2022, che pure era stato il migliore di sempre per la nostra azienda. Quel 10% di crescita sull’anno precedente si è però ridotto a un +2,7% se invece consideriamo nel complesso il periodo gennaio-ottobre».
«Non saprei proprio motivarmi questa situazione nel nostro settore. Nei settori intermedi - e quindi non nel nostro, dato che noi offriamo un prodotto finito - molte imprese hanno sofferto perché, per la paura di ritrovarsi senza materie prime, hanno comprato all’inverosimile, per poi ritrovarsi a non acquistare più. Ma, appunto, la nostra situazione è diversa, tanto più che siamo legati al settore turistico, che è tutt’altro che in crisi in Italia. Tutto ciò rende difficile una lettura, così come lo è sbilanciarsi sulle prospettive per l’immediato futuro. Io però sono ottimista e prevedo che l’export torni a trainare il settore, perché al di fuori della nostra Europa l’economia continua a crescere e si continua a investire».
«Per quanto ci riguarda, assumiamo nuove figure ogni anno. Lo abbiamo fatto anche nel 2023, ma prevedo più ingressi nel 2024, perché siamo molto legati al ciclo delle fiere: la più importante del mondo nel settore della ristorazione e dell’accoglienza è quella di Milano, biennale, che si tiene negli anni dispari. E se il lancio dei nuovi prodotti funziona, il riscontro lo avvertiamo nel corso dell’anno successivo, che è pari. Ecco perché conto molto sul 2024».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
