Export, l’esperienza di Sirman SpA a Curtarolo
Attiva da oltre cinquant’anni, Sirman SpA è leader nella produzione di attrezzature per i professionisti della cucina e della distribuzione organizzata. Abbiamo raccolto la testimonianza di Nicola Marzaro, amministratore delegato della società - che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 55 milioni di euro e che conta 160 dipendenti - sulla situazione congiunturale.
«Quei 55 milioni costituiscono il nostro miglior fatturato di sempre, e sul totale l’export incide per il 52%. Esportiamo in 126 paesi, rivolgendoci a tutto il mondo, e questa è la nostra forza. La tendenza per il 2024? Registriamo un rallentamento rispetto all’anno scorso, ma lieve».
Tra mercato estero e italiano occorre, però, operare delle distinzioni. «In Italia pesa la questione dei tassi d’interesse, perché ci rivolgiamo al cliente finale ma anche ai rivenditori. E se il rivenditore si trova in difficoltà per mancanza di liquidità, può succedere che faccia più fatica a pagare o ritardi i propri ordinativi, rendendo più complicata la programmazione. Nel rivolgerci all’estero i problemi sono invece legati all’incertezza geopolitica, acuita dai conflitti esistenti. Per quanto ci riguarda devo dire che non siamo stati eccessivamente penalizzati dal conflitto in Ucraina perché i nostri prodotti non sono stati soggetti all’embargo nei confronti della Russia, almeno fino a oggi, e parliamo di quello che è il nostro terzo paese di destinazione».
Per quanto concerne gli aumenti dei prezzi, Marzaro sottolinea come ci sia stato un «aggiornamento nel listino, ma leggero. È servito in parte per assorbire gli aumenti dei costi delle materie prime, ma soprattutto quelli relativi al costo del lavoro, che in Italia è cresciuto meno che altrove ma è comunque cresciuto, con ovvie ripercussioni per l’azienda. Un elemento di vantaggio è dato dal fatto di essere leader nel nostro mercato, per cui siamo noi a fare il prezzo, gli altri - i nostri competitors - ci seguono».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
