L’esperienza della Lamapla SrL-Super78 di Saccolongo
Lamapla Srl-Super78, con sede a Saccolongo, produce articoli casalinghi in plastica suddivisi in tre linee (bagno, cucina e pulizia) e banchi frigoriferi in acciaio inox. Il suo fatturato nel 2020 si è attestato attorno ai 2,2 milioni di euro. Con il presidente della società Lanfranco Gottardo abbiamo affrontato il tema dei rincari relativi ai materiali termoplastici.
Da ottobre a oggi avete dovuto fare i conti con rincari per l’acquisto di materie plastiche?
«Purtroppo sì»
Può quantificarli?
«In alcuni casi i costi sono raddoppiati, in media si va dall’80 al 100%. Per il PVC morbido si è passati da 1,30 euro al chilogrammo a 2,30, mentre il polipropilene è salito da 1,10 euro al chilogrammo agli attuali 2,20. E per capirci aggiungo che nelle nostre produzioni adoperiamo circa 130/150 quintali di PVC al mese. Bene, ho l’ordine della materia prima da fare a luglio ma saprò il prezzo che dovrò pagare solo intorno al 10 di giugno. Nel frattempo ricevo a mia volta gli ordini dei miei clienti, per cui io, un prezzo, dovrei già saperlo ipotizzare. Una situazione perlomeno complicata».
Da ottobre a oggi avete dovuto fare i conti con ritardi nelle consegne?
«La situazione è esplosa tra la fine di gennaio e i primi di febbraio».
Gli eventuali ritardi sono diventati più pesanti nel tempo?
«Decisamente sì. Alcune materie plastiche non si trovano proprio. A riguardo, l’esempio più clamoroso è quello dell’ABS (utilizzato per creare oggetti leggeri e rigidi come tubi, strumenti musicali, carrozzerie e giocattoli, ndr) che, ormai è praticamente impossibile da reperire».
Che previsioni vi sentite di fare sull’andamento dei prezzi delle materie prime nei prossimi 6 mesi?
«Ci aspettiamo un peggioramento, voci di corridoio ipotizzano una stasi per settembre, ma siamo, appunto, ai “si dice”».
Avete di conseguenza aumentato i prezzi dei vostri prodotti nella stessa percentuale?
«L’aumento è del 5% ma dal 15 giugno saliremo di un altro 5%. E per alcuni articoli andiamo oltre il 10%. Su quelli di minor peso, come i tappeti doccia, siamo costretti ad aumenti più consistenti. E in tutto questo siamo noi imprenditori a passare per “ladri”, se mi consentite il termine, quando in realtà non siamo nemmeno in grado di coprire i costi dell’aumento».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova