L’esperienza di Trevisan Srl a Massanzago
La Trevisan Srl di Massanzago è un’impresa del settore metallurgico e metalmeccanico che si occupa di trattamenti termici, con 35 dipendenti e 5,7 milioni di fatturato. Abbiamo raccolto la testimonianza del titolare Marco Trevisan.
«Il primo semestre del 2023 è stato decisamente positivo per tutti i principali indicatori economici. Da settembre in poi registriamo però un calo drastico in tutte le voci: per essere chiari, abbiamo chiuso il mese con un -19% nel fatturato, che è diventato un -22% nel mese di ottobre. E i segnali lasciano presupporre una contrazione analoga anche per l’immediato futuro, almeno alla chiusura di novembre e dicembre. Ma credo che la contrazione di tutto il giro di lavoro si protrarrà anche per i primi mesi del 2024».
«I clienti principali confermano il rallentamento generale, la mole di richieste di lavoro si è abbassata notevolmente. So di imprese del settore che cominciano a ragionare sul ricorso alla cassa integrazione, non è il nostro caso ma già noi stiamo bloccando gli straordinari e inserendo qualche giorno di ferie. La situazione è critica. Le ragioni? La crisi che è partita dalla Germania diversi mesi fa si è ormai propagata, arrivando anche qui. Mettiamoci dentro l’inflazione e gli altrettanto alti tassi di interesse, col conseguente blocco degli investimenti e dei consumi. Il tutto mentre i prezzi di energia e gas restano alti e hanno pure ricominciato a salire. Aggiungiamo, poi, da un lato il clima generale di incertezza, dall’altro la riduzione degli incentivi che, nei mesi precedenti, avevano stimolato gli investimenti. La morale è che la recessione a mio avviso è arrivata».
«Il 2024? Mi aspetto un inizio difficile e una ripresa dalla primavera in poi. Faccio fatica a pensare a un miglioramento rapido perché nel nostro settore abbiamo il termometro di quello che è il mercato e questo ci consente di confermare un calo generale del 20%, per altri versi fisiologico dopo un 2021 e un 2022 caratterizzati dal segno più. E la situazione del Nord Est, oggi come oggi, è la stessa del resto d’Italia».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
