Export, l’esperienza di P3 Srl a Villafranca Padovana: «Chiuderemo il 2024 con un +40% nei paesi extra-europei» .
Un centinaio di paesi raggiunti nel mondo, in tutti i continenti. E la voglia di continuare a espandersi. P3 ha saputo innovare il settore dei sistemi di canalizzazioni per la distribuzione dell’aria condizionata, sostituendo la tradizionale lamiera con pannelli di alluminio preisolato - una tecnologia in grado di assicurare importanti vantaggi tecnici, costruttivi ed economici - diventando un punto di riferimento nel settore. E crescendo anche attraverso l’export.
«Un +5% in Italia, una situazione stazionaria verso i paesi dell’Unione Europea e un +40% per i paesi extraeuropei, in particolare per i rapporti con l’area del Golfo e il Centro e Sud America: è questa la proiezione del nostro fatturato per il 2024, che si attesterà attorno ai 42 milioni di euro. Sul totale l’export incide per circa un terzo, e questo terzo è diviso equamente tra Europa e nazioni extraeuropee. Siamo in crescita, dopo aver chiuso il 2023 con un fatturato di circa 39,8 milioni», afferma il manager dell’azienda Luciano Salvò. «Diversificare i mercati, per chi ha la possibilità e le energie per farlo, diventa strategico».
«I prezzi delle materie prime nel nostro settore sono molto altalenanti: abbiamo risentito fortemente degli aumenti nel 2022, mentre nel corso del 2023 la situazione si è stabilizzata. È chiaro che per certi componenti, come l’alluminio, i mercati risentono delle fluttuazioni legate al quadro dei conflitti internazionali, nel Medio Oriente come in Ucraina, ma nel complesso i riflessi sono contenuti».
Diversificare e investire, la chiave della crescita. «Abbiamo investito in maniera intensa, ma è inevitabile se vuoi crescere. Lo abbiamo fatto inserendo nuovi macchinari, mirando non tanto all’aumento della produzione, ma alla qualità e al risparmio nei consumi sotto al profilo energetico, che non si limita solo agli impianti fotovoltaici, ma riguarda anche la capacità di produrre consumando meno. Come tante altre aziende abbiamo attinto alle agevolazioni pubbliche, ma non sono determinanti per giustificare investimenti che, se servono, vengono fatti a prescindere».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
