Export, l’esperienza di Gaudenzi Srl ad Albignasego: «La svolta? Il laser per fare micro-fori su lamiera».
Gaudenzi nasce nel 1891 grazie all’intuito e alla capacità imprenditoriale del Cav. Ettore Gaudenzi. Nel corso di oltre 130 anni di intensa R&S e produzione di soluzioni tecnologiche per la foratura di lamiere e per la tessitura di tele metalliche, l’azienda è diventata un punto di riferimento e un’eccellenza italiana nella produzione di lamiere forate e microforate a misura e disegno. Oggi conta 60 dipendenti.
«Il 2023 è stato un anno positivo, con una crescita del 25% del fatturato, e continuiamo ad avere un incremento sulla stessa tendenza, tra il 25 e il 30%, per il 2024. Cresciamo nonostante il generale calo nel lavoro, che possiamo stimare attorno al 15/20%. Come si spiega il segno + allora? Col forte aumento nelle esportazioni all’interno del settore più innovativo dell’azienda», spiega il proprietario Michele Simoni Gaudenzi, che rimarca come le esportazioni incidano per circa il 30% del fatturato complessivo.
E sull’importanza degli investimenti nell’innovazione a questo punto è necessario soffermarsi. «Ci abbiamo sempre puntato molto. In particolare, circa 6 anni fa, abbiamo operato un grosso investimento in una macchina laser che sapesse produrre micro-fori su lamiera metallica. Oggi abbiamo sei macchine di quel tipo, ma arriveremo a 8 entro l’anno, e posso affermare che in quel tipo di perforazioni siamo, per qualità, i migliori al mondo. È un settore green, legato al riciclaggio della plastica, con la possibilità di consentire un ricambio del filtro arrivando a un prodotto migliore dell’originale».
Transizione 4.0 si è rivelata importante per gli investimenti. «Abbiamo sfruttato il programma operando investimenti altrimenti impensabili: l’aumento della tecnologia, all’avanguardia, consente un dialogo ufficio-macchina fondamentale. Industria 5.0? vediamo come sarà dopo il decreto attuativo: per gli acquisti delle ultime macchine non abbiamo potuto sfruttarla, ma sicuramente darà un nuovo impulso all’economia del Paese, fermo restando che bisognerà capire quali paletti saranno posti».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova