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MECSPE, PARLANO I PROTAGONISTI: «ANNO DI TRANSIZIONE», «OCCORRE DIVERSIFICARE»

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Mecspe 2024, abbiamo raccolto le voci degli imprenditori alla guida di Rg, Tecnostamp, Trevisan, Rettifica Nord, Meccanica Marcato, It+Robotics e Omd Automation chiedendo loro di commentare il quadro congiunturale: «Pesano la situazione internazionale e la crisi dell’automotive», «Se cala l’inflazione l’economia riparte».

 

Erica Gasparoni, (RG, azienda di Lozzo Atestino che si è imposta sul mercato come produttrice di catene ornamentali in ferro, ottone e alluminio, integrandole con la produzione di minuterie tornite di precisione) evidenzia come l’abbassamento dell’inflazione e del cuneo fiscale per i datori di lavoro sia fondamentale per il rilancio dell’economia: «La flessione si è avvertita da ottobre in poi, fino a gennaio, mentre da febbraio abbiamo registrato segnali di ripartenza. Non me la sento però di sbilanciarmi in previsioni, perché ogni volta che ci proviamo succede qualcosa di dirompente, dal Covid alla guerra in Russia, a quello che sta accadendo a Gaza e sul Mar Rosso. E io ritengo che un vero rilancio passi dall’aumento del potere d’acquisto dei dipendenti, se finalmente ci sarà un calo dell’inflazione e se si abbasserà il cuneo fiscale e si deciderà di detassare i premi di produttività. Ne guadagnerebbero tutti, perché sono soldi che ritornerebbero in circolo».

 

Sabrina Stievano (Tecnostamp, azienda di Bovolenta specializzata nella produzione di minuterie metalliche di precisione standard e a disegno), tra le cause del rallentamento cita il brusco stop nell’automotive e si sofferma sulla necessità di ampliare i mercati di riferimento: «Il 2023 è stato particolarmente penalizzante, perché nel settore si è registrato un -20%. Le cause? Si è fermata la Germania, di cui siamo subfornitori, mentre la Cina ha inglobato una buona fetta del settore delle minuterie. Aggiungete l’arresto nella filiera dell’automotive, che ha ripercussioni importanti. In più ho notato il ricorso alle giacenze di magazzino, che comporta un rallentamento della produzione. Si lavora di più nell’immediato, a stretto giro, pianificando meno, e questo proprio perché c’è poca “visibilità” all’orizzonte. Come reagiamo? Puntando sulla rete commerciale per raggiungere nuovi paesi - ed ecco perché fiere come Mecspe sono molto utili - e sulla diversificazione: stiamo seminando, in attesa del raccolto».

 

Marco Trevisan (Trevisan Srl di Massanzago, impresa del settore metallurgico e metalmeccanico che si occupa di trattamenti termici, e Rettifica Nord, impresa di Vigonza che opera nel campo delle lavorazioni di rettifica di particolari meccanici di piccole, medie e grandi dimensioni), lega le attuali difficoltà al rallentamento dell’economia tedesca, anche se non è la sola causa: «Magari nel nostro settore fossimo solo a un calo del 2%! Tutte le imprese che si occupano di trattamenti termici registrano un -10/-15% rispetto all’anno scorso sia nei volumi produttivi, sia nel fatturato. Da dopo l’estate il rallentamento è stato netto, ora la situazione sta leggermente migliorando rispetto alla fine del 2023, ma la fiacca rimane. Sono calati investimenti e consumi. Le cause? La principale è il rallentamento dell’economia tedesca, a cui siamo connessi. E l’incertezza geopolitica - a partire dai tempi e dai costi dei trasporti per quel che sta accadendo in Mar Rosso - non aiuta. Oggi come oggi nessuno è terrorizzato, ma è difficile sbilanciarsi in previsioni se il quadro internazionale rimane questo».

 

Piercarlo Marcato (Meccanica Marcato, azienda di Camposampiero che si occupa di lavorazione di parti meccaniche di altissima precisione) ha registrato il segno “+” in questi mesi: «I dati che ci riguardano sono in controtendenza rispetto al quadro generale: i primi due mesi del 2024 registrano un +5% rispetto al 2023, al momento non stiamo risentendo della crisi geopolitica internazionale. Rispetto al passato riscontriamo però la tendenza generale di un accorciamento nei tempi degli ordinativi, che non vanno oltre il mese. E, tuttavia, le richieste stanno arrivando».

 

Mattia Vincenzi (IT+Robotics, azienda di Padova che si occupa di visione artificiale applicata al controllo qualità e alla guida robot) presenta una realtà in controtendenza, anche per la capacità di trasferire i risultati della ricerca accademica in soluzioni di visione industriale: «Abbiamo chiuso il 2023 registrando un +25% nel fatturato rispetto al 2022. Come ci siamo riusciti? Abbiamo strutturato meglio il nostro business, aprendoci ad alcuni mercati nuovi, aumentando il nostro network e i nostri clienti. Chiaramente rispetto ad altri mercati più maturi nel nostro c’è spazio di crescita, in Germania, Polonia, Olanda e Sud America in particolare, fermo restando che l’Italia rappresenta l’80% degli sbocchi per noi. Non essendo il nostro un settore energivoro non abbiamo avuto troppe ripercussioni dalle crisi internazionali».

 

Marco Sabbadin (OMD Automation, azienda di Camposampiero che si occupa di lavorazioni meccaniche di precisione) si sofferma sulla necessità di diversificare: «A gennaio e febbraio siamo ripartiti assestandoci sulle medie produttive del periodo, ma la tendenza non si discosta dai dati evidenziati: c’è un rallentamento, il 2023 ha registrato un -10%. Nel nostro ambito specifico siamo molto legati all’edilizia, dove la frenata è dovuta alla questione Superbonus 110. Ecco perché stiamo cercando di spostarci verso altri settori, ampliando il mercato ad altri prodotti e fornitori, nel nostro caso rivolgendoci anche alla produzione di macchinari del mondo ovicolo e al mondo della plastica. So che ci sono settori che stanno andando bene e altri a rilento, ma io voglio essere ottimista, tanto più che nel nostro campo l’attività entra nel vivo da marzo in poi».

 

INDUSTRIA, LA PRODUZIONE FRENA MA GLI IMPRENDITORI PADOVANI SONO OTTIMISTI -> leggi l'articolo

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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