Caro energia, l’esperienza di T. T. Tomorrow Technology
La T. T. Tomorrow Technology SpA di Due Carrare studia, progetta e realizza impianti automatici e veicoli speciali destinati alla produzione e alla lavorazione primaria e secondaria dei metalli. Assieme al Managing Partner Giovanni Magarotto abbiamo analizzato quanto il caro energia incida sulla sua impresa, che conta 31 dipendenti e fattura 10 milioni di euro l’anno.
Negli ultimi 6 mesi ha dovuto fare i conti con rincari nel costo dell’energia (luce e gas) nella sua azienda?
«Sì, in modo importante».
Può quantificarli?
«Al di là del fatto che abbiamo avuto un incremento dei consumi, perché abbiamo ampliato le unità produttive, calcolando esclusivamente le tariffe abbiamo registrato un aumento del 49% nel costo dell’energia elettrica tra 2020 e 2021. Considerate che la nostra azienda ha installato una potenza di 50 kilowatt a cui, appena avremo le autorizzazioni, aggiungeremo 75 kilowatt attraverso il fotovoltaico».
Che previsioni si sente di fare sull’andamento delle bollette aziendali nei prossimi 6 mesi?
«Non mi aspetto che calino. Abbiamo di recente cambiato gestore perché col precedente era impossibile rinegoziare i costi, ma abbiamo deciso di stipulare solo contratti annuali in modo da limitare i vincoli e poter eventualmente cambiare nuovamente gestore se sarà il caso di farlo».
Parallelamente la sua azienda ha dovuto fare i conti con gli aumenti dei prezzi dovuti alle materie prime?
«Consumiamo circa 190 tonnellate l’anno di acciaio e per alcune tipologie il prezzo è raddoppiato. Per le schede elettroniche facciamo largo impiego di rame e lì gli aumenti stazionano tra il 30 e il 60%».
Avete di conseguenza aumentato i prezzi dei vostri prodotti nella stessa percentuale dell’aumento dei costi affrontati?
«Lavorando su commesse a lungo termine non abbiamo potuto scaricarli più di tanto, perché le avevamo già fissate da tempo. C’è stata, sì, una revisione dei prezzi, ma non va oltre il 7-8%, per cui nel complesso abbiamo potuto far fronte soltanto in misura molto parziale agli aumenti di costo che ci sono stati. Ovviamente dovremo intervenire nei prossimi mesi».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova